IL LINGUAGGIO MUSICALE EUROPEO NEL XVIII SECOLO
conferenza con Marco Vincenzi
La prima metà del Settecento è caratterizzata dalla polifonia, dove vige la continuità del discorso, spesso ottenuta con il ricorso all’imitazione. Si parla di stile imitativo quando un tema viene ripreso dalle varie parti, condotto attraverso diverse tonalità, e reiterato per un certo numero di volte fino alla conclusione del brano. Questo tipo di scrittura è tipica del periodo barocco: si trova nei Concerti grossi, Suites e Sonate della scuola violinistica italiana, e successivamente di Bach e Haendel. Il culmine di complessità di questo stile resta però la fuga, forma imitata per eccellenza.
Nella seconda metà del secolo lo stile barocco è sentito come superato e si annuncia lo stile galante, dove la melodia ha un predominio assoluto sull’accompagnamento. Intorno al 1775 si parla di affermazione dello stile classico, caratterizzato dal contrasto e dalla polarizzazione tra consonanza e dissonanza. Emblema dello stile classico è la forma-sonata: se ne trovano esempi di ogni genere nelle Sinfonie, nelle Sonate e nei Concerti di Haydn, Mozart e Beethoven, ma anche in Schubert, che può essere considerato una sorta di outsider del classicismo e un precursore del romanticismo.